martedì 24 agosto 2010

Laddove finiscono le dita

E poi sorpreso dai vostri "Come sta"
meravigliato da luoghi meno comuni e più feroci,
tipo "Come ti senti amico, amico fragile,
se vuoi potrò occuparmi un'ora al mese di te"
"Lo sa che io ho perduto due figli"
"Signora lei è una donna piuttosto distratta."
E ancora ucciso dalla vostra cortesia
nell'ora in cui un mio sogno
ballerina di seconda fila,
agitava per chissà quale avvenire
il suo presente di seni enormi
e il suo cesareo fresco,
pensavo è bello che dove finiscono le mie dita
debba in qualche modo incominciare una chitarra.
(Amico fragile - Fabrizio De Andrè)

2 commenti:

Andrea La Rovere ha detto...

Uno dei pezzi più belli del grande Faber e forse meno conosciuti...bellissimo l'arrangiamento."è bello che dove finiscono le mie dita debba in qualche modo incominciare una chitarra" lo trovo un verso geniale e che,nel mio piccolo,ho sempre cercato di fare mio.Semmai te lo fossi chiesto,sì,è uno dei miei pezzi preferiti in assoluto;se non lo conosci,ascolta anche "Giugno '73",atmosfere simili e testo fantastico...
'notte Ila

Ilaria ha detto...

Certi versi sembrano nascere con la straordinaria capacità di fissarsi in testa e di accompagnarti anche in seguito..
"Giugno 73" l'avrò sentita un paio di volte ed è vero.. musicalità similissima all'altra e, in particolare, quelle due ultime righe che ti si inchiodano nella mente :)..
Notte Andre.