giovedì 31 dicembre 2009

A modo suo

Quando la gente ti dirà che hai sbagliato… e avrai errori dappertutto dietro la schiena, fregatene. Ricordatene. Devi fregartene. Tutte le bocce di cristallo che hai rotto erano solo vita… non sono quelli gli errori… quella è vita… e la vita vera magari è proprio quella che si spacca, quella vita su cento che alla fine si spacca… io questo l’ho capito, il mondo è pieno di gente che gira in tasca con le sue piccole biglie di vetro… le sue piccole tristi biglie infrangibili… e allora tu non smetterla mai di soffiare nelle tue sfere di cristallo… sono belle, a me è piaciuto guardarle, per tutto il tempo che ti sono stato vicino… ci si vede dentro tanta di quella roba… è una cosa che ti mette l’allegria addosso… non smetterla mai… e se un giorno scoppieranno, anche quella sarà vita, a modo suo… meravigliosa vita.
(Alessandro Baricco-Castelli di rabbia)

domenica 27 dicembre 2009

Come vi pare

Bisogna sempre essere ubriachi. Tutto qui: è l’unico problema. Per non sentire l’orribile fardello del Tempo che vi spezza la schiena e vi piega a terra, dovete ubriacarvi senza tregua. Ma di che cosa? Di vino, di poesia o di virtù: come vi pare. Ma ubriacatevi.
E se talvolta, sui gradini di un palazzo, sull’erba verde di un fosso, nella tetra solitudine della vostra stanza, vi risvegliate perché l’ebbrezza è diminuita o scomparsa, chiedete al vento, alle stelle, agli uccelli, all’orologio, a tutto ciò che fugge, a tutto ciò che geme, a tutto ciò che scorre, a tutto ciò che canta, a tutto ciò che parla, chiedete che ora è; e il vento, le onde, le stelle, gli uccelli, l’orologio, vi risponderanno: “E’ ora di ubriacarsi! Per non essere gli schiavi martirizzati del Tempo, ubriacatevi, ubriacatevi sempre! Di vino, di poesia o di virtù, come vi pare.”
(C.Baudelaire-Lo Spleen di Parigi)

giovedì 5 novembre 2009

Pensiero elucubrato

Notte fonda, il fascino che ne consegue, buio, silenzio, io che non riesco a dormire.
Non sò bene cosa scrivere, però stanotte è come se, in un certo senso, ne sentissi il bisogno.
Stò programmando un viaggio; ferie permettendo.E mi sono ripromessa che se solo per un istante la città in cui andrò, la sentirò seppur brevemente mia, sarà un chiaro segnale di quello che ne sarà del mio futuro.
Ho voglia di rischiare.Perchè no, in fondo? Quando poi non si ha niente da perdere, il rischio è piuttosto relativo.
Ho voglia di qualcos'altro; di camminare per strade che seppur spoglie, siano capaci di emozionarmi per le cose più piccole e apparentemente più superflue; per i colori, per i rumori, per i giochi di luce tra un'intercapedine e l'altra, per chi le popola e per chi le vive e le conosce meglio di sè stesso.
Ho voglia di confrontarmi con l'opposto, con il differente, di qualunque tipo esso sia.
Ho voglia di potermi abbandonare alla musica, quella più recondita; di perdermi nella poesia, in un dipinto o in una fotografia.
Ho voglia di spazio, talmente ampio da non vedere mai le stesse facce e da non sentire mai le stesse cose o le stesse voci.
Intanto questa notte, cuffie all'orecchio e con piacere mi ascolto una canzone dei Beirut, in questa casa in affitto che tra non molto saluterò.Elephant Gun.


If I was young, I'd flee this town
I'd bury my dreams underground
As did I, we drink to die, we drink tonight
Far from home, elephant gun
Let's take them down one by one
We'll lay it down, it's not been found, it's not around
Let the seasons begin - ???
Let the seasons begin - take the big king down
Let the seasons begin - ???
Let the seasons begin - take the big king down
And it rips through the silence of our camp at night
And it rips through the night, ???
And it rips through the silence of our camp at night
And it rips through the silence, all that is left is ???

(Beirut-Elephant gun)

mercoledì 14 ottobre 2009

Non solo camminare su una fune, ma anche volare

In compagnia di una certa vena alcolica, stanotte torno a scrivere.Di questa, sempre più consapevole, quasi opprimente necessità di prendere un aereo e assaporarmi la vita, con intensità, spensieratezza.In assoluta libertà.



Davanti alla porta dell'officina
l'operaio s'arresta di scatto
il bel tempo l'ha tirato per la giacca
e come egli si volta
e osserva il sole
tutto rosso tutto tondo
sorridente nel suo cielo di piombo e
strizza l'occhio
familiarmente
Su dimmi compagno Sole
forse non trovi
che è piuttosto una coglionata
offrire una simile giornata
a un padrone?

(Tempo perso-Jacques Prévert)

mercoledì 26 agosto 2009

Nel dubbio metto un forse

Strade che intrarprendi, che percorri e poi abbandoni per caso o per tua scelta; alcune che si incrociano, altre che corrono veloci, l'una di fianco a l'altra, parallele, senza mai sfiorarsi. Aereoporti, ponti, case, musei, città, metropoli.Partire; a volte tornare.Altre volte no.Persone che vanno e vengono, un fluire continuo nell'arco di una vita intera.Alcune che se ne vanno ma rimangono nell'anima, altre che se ne vanno semplicemente, in silenzio, di corsa.Fare quello che ci piace, inseguire i propri sogni o forse adattarsi a questa realtà meschina, per semplice istinto di sopravvivenza?Fino a che punto può essere giusto soffocare gli obiettivi di una vita intera per un qualcosa che all'istante potrebbe apparire più pratico ed efficiente?A mio parere i sogni rimangono la materia prima della vita, sono ciò che plasma il nostro vero "io". Per mesi mi sono posta questa domanda di fronte ad una decisione che arriva forse con un pò di ritardo. Ma non m'importa; quando si ha la fortuna di capire cosa ci fa sentire meglio, cosa ci realizza sul serio; non c'è arco di tempo, sacrificio o difficoltà che tenga.
Con gioia, oggi, riscopro me stessa.E con me, forse, anche ciò che ne sarà o che vorrei ne fosse.

lunedì 27 luglio 2009

L'eterna bellezza di certi momenti

Una nube di palloncini bianchi, fluttuanti, quasi eterei, nella profondità di un cielo nero come la pece, un cielo ormai a tarda notte, un cielo che in pochi istanti è sembrato quasi inghiottirli.
Piccoli simboli di un ultimo contatto con quei nomi che apparivano nel frattempo sul monitor; quasi una stretta di mano, un arrivederci, un contatto veloce ma sicuramente colmo di significato e di sentimento.
A poche parole, fatti concreti.Un'immagine che non dimenticherò.

giovedì 23 luglio 2009

Casualità

Certe volte mi capita di ritrovarmi a riflettere sulle varie persone che ho avuto occasione di incontrare nell'arco della vita, chi per motivi di studio, chi per lavoro, chi per amicizie condivise.Persone con cui magari mi sono ritrovata ad una stazione ad aspettare un treno puntualmente in ritardo.Persone con cui ho avuto occasione di affrontare un viaggio fianco a fianco per chissà quale strana coincidenza della vita.Pensare alle varie conoscenze fatte per rendersi ancora più conto di come siano pochissime quelle che ti colpiscono veramente, quelle che ti rimangono dentro; quelle persone che per un motivo anche inspiegabile avresti voglia di abbracciare, quelle che rimarresti lì ad osservare per cercare di captarne più particolari possibili prima di salutarle.E stranamente rendersi anche conto di come queste persone nella maggior parte dei casi siano proprio le più estranee, le più distanti, quelle che il destino, la fatalità o chissà che cosa, pone sul tuo cammino anche solo per pochi minuti ma evidentemente sufficienti.
E anche se amaro forse, non stà proprio quì il bello?!

lunedì 20 luglio 2009

In ricordo del 29/06/2009, Viareggio

Svegliarsi, e piombare ogni giorno nel nero di quelle macerie, nel loro tremendo vuoto, nella consapevolezza di ciò che un giorno erano e che ora invece non sono più.
Svegliarsi, e capire una volta in più quanto sia tremendamente assurda, bastarda e subdola la vita.
Svegliarsi, e vedere tutta quanta l'immensa tristezza di questa tragedia racchiusa lì, in quel piccolo zaino grigio sull'appendiabiti, sapendo benissimo che non ci sarà più chi tornerà a riprenderselo.

Con voi, sempre.

venerdì 26 giugno 2009

Il piacere della fantasia

Circa due anni fa, grazie ad una persona in quel periodo a me molto vicina, ho avuto l'occasione di andare a Roma e più precisamente di visitare una mostra del pittore Rothko.
Non ricordo in quale preciso momento della mia vita sono rimasta affascinata da questo artista, non essendo uno di quei pittori, di cui si è obbligati a studiarne ogni minimo particolare sui libri di scuola.Ricordo solamente lo straordinario senso di pienezza e contemporaneamente di vuoto assoluto che mi ha colto una volta trovatami di fronte ad un suo dipinto.Apparentemente e come spesso sento ripetermi da diverse persone, i suoi possono sembrare quadri totalmente inespressivi, monotoni, vuoti, addirittura insignificanti.
Beh, non sono d'accordo.Ho sempre ritenuto invece che i suoi siano capolavori dotati della straordinaria capacità, dovuta proprio alla loro apparente semplicità, di riuscire ad accompagnarti per mano oltre un percorso tracciato dallo stesso artista per poi permettere a ciascuno di noi di abbandonarsi completamente alla propria libera interpretazione, al proprio istinto, di correre lungo la linea della fantasia.Ed è proprio per questo che potrà esserci colui a cui scenderà una lacrima, colui a cui scapperà magari un sorriso, chi si aggrapperà ad un ricordo, chi ai propri sogni.Come d'altro canto anche chi rimarrà del tutto indifferente.De gustibus, d'altronde.
Resta il fatto che di fronte ad un suo dipinto, fatto esclusivamente di blocchi colorati, mi si è schiuso un mondo davanti ed è questa la cosa straordinaria, permettere all'osservatore di vedere in quella tela tutto ciò che vuole, niente di più e niente di meno.
Amo questo pittore.E amo la sconfinata libertà mentale che offre.

Riscoprirsi

Ci siamo incontrati, conosciuti, amati.
Amati di uno di quegli amori viscerali,
di quegli amori che ti catturano dentro con forza inaudita e non ti abbandonano più.
A volte mi chiedo dove ci porterà tutta questa follia,
ma poco importa, l'importante è essere folli.