martedì 28 settembre 2010

I was stranded alone, in my southwest dream

Me ne vado, con la sensazione dei tuoi capelli incastrata tra le dita.
E' una tiepida mattina autunnale questa in cui ci salutiamo. Ti guardo, mi guardi e rimaniamo immobili a fissarci per un po'; anche se in fondo, a pensarci bene, da quanto entrambi ci aspettavamo questo momento.
Con la mente torno, così, a quell'ultimo istante di felicità insieme. Ti sorrido, nascondo le lacrime ed esco dalla macchina. Vorrei ricordarti così. Con il tuo immancabile sorriso. Abbracciati per quelle vie deserte, ignari di tutto, avvolti soltanto da quella spensieratezza e leggerezza che oramai non torna più.




When I was
A little baby
A mama's boy
No one could save me
From those kids at school

They would bully
They would tease
They would taunt me
Haunt me

"You're such a pretty boy"
"You're such a pretty boy"
"You're such a pretty boy"
"You're such a pretty boy"

Fear
I grew up so scared
The bible belt
Redneck lifestyle
One day I'll fly free

In the airplane
"Where's my seat?
Where's my champagne?"
Champagne

I'm such a pretty boy
I'm such a pretty boy
I'm such a pretty boy
I'm such a pretty boy

Heaven knows the lengths I go to please them every day
They dont even notice when I'm down

Such a pretty boy
Such a pretty boy
Such a pretty boy
Such a pretty boy

Hotels were closed
And the airport was clean
I was stranded alone
In my southwest dream

Hotels were closed
And the airport was clean
I was stranded alone
In my southwest dream
(Josh Rouse - Flight Attendant)

Invisible Blues

È questo il blues delle cose che non si vedono
del tarlo nel legno, del topo in cantina
del pesce solitario dentro l’acqua torbida
dell’assassino nascosto in un uomo perbene.

È questo il blues delle cose che non si vedono
della mia fatica nel tuo vestito di cotone
del ragno nei tuoi bei capelli biondi
della pallottola che vola verso il cuore.

È questo il blues delle cose che non si vedono
dell’uccello che canta nella chioma dell’albero
delle parole con cui ti sto pensando
del dolore di questa follia in strada.

È questo il blues delle cose che non si vedono
del verme nel ceppo, della bacca nel gin
dei martelletti dentro al pianoforte
dei morti che ridono in fondo al cimitero.

È questo il blues delle cose che non si vedono
del teschio bianco sotto la pelle nera
del teschio bianco sotto la pelle bianca
delle parole che ti dissi, mentre si faceva buio.
Stefano Benni, da Elianto, (SNAILHAND SLIM - Invisible Blues).

giovedì 23 settembre 2010

Sweet Autumn






















Autunno. L'ultimo più bel sorriso dell'anno.

mercoledì 22 settembre 2010

Meravigliosamente.. diverso

Ne passeranno altre di estati. E passeranno anche tramonti infuocati e albe tiepide.
Non mancheranno le solite strade che scorreranno lisce sotto gli pneumatici.
Saranno sempre vividi i colori, gli odori e le immagini.
Salirò quegli stessi scalini milioni di volte mentre le solite dolci note scandiranno le giornate.
E proprio nello spiegarsi sotto ai miei piedi di questa routine quasi nauseante, arriverà quel momento in cui ogni cosa, pur nella sua identicità, all'improvviso si farà.. meravigliosamente diversa.

martedì 21 settembre 2010

Diritto

Dormivi. Ti sveglio.
Il gran mattino reca l’illusione di un inizio.
Avevi dimenticato Virgilio. Sono qui gli esametri.
Ti porto molte cose.
I quattro elementi dei greci: la terra, l’acqua, il fuoco, l’aria.
Un solo nome di donna.
L’amicizia della luna.
I chiari colori dell’atlante.
L’oblio, che purifica.
La memoria che sceglie e che riscrive.
L’abitudine che ci aiuta a sentirci immortali.
Il quadrante e le lancette che dividono l’inafferrabile tempo.
La fragranza del sandalo.
I dubbi che chiamiamo, non senza vanità, metafisica.
Il manico del bastone che la tua mano attende.
Il sapore dell’uva e del miele.
(Jorge Luis Borges - Diritto)

mercoledì 15 settembre 2010

venerdì 10 settembre 2010

Buongiorno, luna

In questa notte ormai inoltrata e tra queste pareti bianche rese a tratti celesti dai riflessi di luce che filtrano attraverso le persiane chiuse.. "Arcade Fire" in sottofondo. E, un buongiorno alla luna.



Businessmen drink my blood
Like the kids in art school said they would
And I guess I'll just begin again
You say can we still be friends

If I was scared, I would
And if I was bored, you know I would
And if I was yours, but I'm not

All the kids have always known
That the emperor wears new clothes
But to bow to down to them anyway
Is better than to be alone

If I was scared, I would
And if I was bored, you know I would
And if I was yours, but I'm not

Now you're knocking at my door
Saying please come out against the night
But I would rather be alone
Than pretend I feel alright

If the businessmen drink my blood
Like the kids in art school said they would
Then I guess I'll just begin again
You say can we still be friends

If I was scared, I would
And if I was pure, you know I would
And if I was yours, but I'm not

Now I'm Ready to Start

If I was scared, I would
And if I was pure, you know I would
And if I was yours, but I'm not

Now I'm Ready to Start

Now I'm Ready to Start
I would rather be wrong
Than live in the shadows of your song
My mind is open wide
And now I'm ready to start

Now I'm Ready to Start
My mind is open wide
Now I'm Ready to Start
Not sure you'll open the door
To step out into the dark
Now I'm ready!
(Ready to start - Arcade Fire)

martedì 7 settembre 2010

In linea da quel luogo che non era da nessuna parte

Sarò fatta strana, ma a mio parere uno degli elementi determinanti per il giudizio riguardo un libro, un racconto, una poesia.. è senza dubbio il finale. Più volte mi è capitato di leggere testi che non mi coinvolgevano, ma di essere rimasta affascinata proprio dall'ultima pagina. Come "Marina" di Zafòn; un'opera per i miei gusti troppo surrealistica, ma quando alla fine mi sono ritrovata tra le mani quelle pagine bianche, che in realtà erano quelle che il protagonista lasciava alla sua innamorata.. beh, lì non ho potuto far altro che sorridere e quasi ricredermi, nonostante tutto il precedente non mi avesse molto convinto.
E poi ci sono quei libri, come quello che ho appena terminato di leggere e di cui ho avuto già occasione di postare qualcosa, che hanno la straordinaria capacità di rapirti dall'inizio alla fine, di condurti proprio in quei luoghi, tra i protagonisti, di farti sentire perfino gli accordi stridenti della chitarra suonata tra quelle righe. E in questo caso, la parte finale, non poteva essere altro che un'ulteriore conferma della delicatezza e raffinatezza dell'intero romanzo.




"Midori rimase a lungo in silenzio dall'altro capo della linea. Quel silenzio mi sembrò durare all'infinito, come una pioggia sottile e interminabile che inonda allo stesso tempo tutti i prati della terra. Io rimasi con gli occhi chiusi e la fronte schiacciata contro il vetro, in attesa. Poi finalmente Midori ruppe quel silenzio.
- Dove sei adesso? - chiese con voce calma.
Già, dove ero adesso?
Con il ricevitore in mano alzai lo sguardo e mi guardai intorno dietro i vetri della cabina. Dove ero adesso? Non sapevo dove fosse quel posto. Non ne avevo la più pallida idea. Dove diavolo mi trovavo? Quello che vedevo attorno a me era solo una folla di gente che mi passava accanto diretta chissà dove.
Da quel luogo che non era da nessuna parte rimasi in linea con Midori."
(Norwegian Wood - Murakami Haruki)




















Credo che prima o poi lo rileggerò.

domenica 5 settembre 2010

All flowers in time bend towards the sun




"I know you say that there's no-one for you,
But here is one"
(All flowers in time bend towards the sun - Elizabeth Fraser & Jeff Buckley)

venerdì 3 settembre 2010

High & Dry

Emozioni. Emozioni dentro un ricordo, una canzone o una pellicola. Nello sfiorare una mano, in una lettera inattesa, nella reciprocità di uno sguardo. Nello scivolare sopra la proprio auto per strade alberate e deserte, nel momento di un decollo o di un atterraggio a seconda da cosa si fugga o a cosa si vada incontro. Emozioni per un sorriso altrui o per un grazie spassionato. Nello spingere un pò più il piede sul pedale, nell'abbracciare una chitarra, nel vento che avvolge o fa tremare. Emozioni nel guardare mio nonno e nel chiedergli di più, per paura di non saperne mai abbastanza. Nel ballare fianco a fianco a mia mamma per il giorno del suo compleanno. Nell'esasperante corsa incontro a quel treno, sapendo che non ne seguirà un altro. E ancora, nel sapere rinnovato un contratto. Nel momento in cui il professore di turno fa il tuo nome e ti avvii verso la cattedra per sostenere l'ennesimo esame, scongiurando di farcela. Nel visitare nuove terre e nello scoprire punti di vista e modi di vita sempre diversi e, per certi versi, anche stravaganti. Nel fumarsi una sigaretta dentro un bar della metropolitana di Berlino quando quà vigeva già il divieto, nel sorseggiare una Guinness al bancone di un tipico locale irlandese e nell'attraversare il deserto del Nevada e nel nulla vedere apparire evanescenti palazzi che piano piano si facevano sempre più vicini e concreti. Nel parlare con quella ragazza di Vienna sull'autobus senza accorgersi che il tempo vola e non risparmia niente. Emozioni, come ritrovarsi di fronte ad un dipinto di Rothko ed avere la possibilità di volare oltre quei colori. E come stanotte che, con il mio cane che sonnecchia di fianco a me, faccio scivolare le dita su questa tastiera e do il via a pensieri sconnessi.
"High & Dry" dei Radiohead e rifletto su come a volte basti terribilmente poco per sentirsi terribilmente bene.




Two jumps* in a week, I bet you think that's pretty clever don't you boy.
Flying on your motorcycle, watching all the ground beneath you drop.
You'd kill yourself for recognition; kill yourself to never ever stop.
You broke another mirror; you're turning into something you are not.

Don't leave me high, don't leave me dry
Don't leave me high, don't leave me dry

Drying up in conversation, you will be the one who cannot talk.
All your insides fall to pieces, you just sit there wishing you could still make love
They're the ones who'll hate you when you think you've got the world all sussed out
They're the ones who'll spit at you. You will be the one screaming out.

Don't leave me high, don't leave me dry
Don't leave me high, don't leave me dry

It's the best thing that you've ever had, the best thing that you've ever, ever
had.
It's the best thing that you've ever had; the best thing you've had has gone away.

Don't leave me high, don't leave me dry
Don't leave me high, don't leave me dry
(High & Dry - Radiohead)

mercoledì 1 settembre 2010

Cin cin

Oggi pomeriggio, la notizia.
Contratto a tempo indeterminato.
Non è il lavoro della mia vita.
Ma pur sempre una gran bella soddisfazione.

Sono rientrata da non molto.
Gli Smiths, e un doppio brindisi a me stessa!




Good times for a change
See, the luck I've had
Can make a good man
Turn bad

So please please please
Let me, let me, let me
Let me get what I want
This time

Haven't had a dream in a long time
See, the life I've had
Can make a good man bad

So for once in my life
Let me get what I want
Lord knows, it would be the first time
Lord knows, it would be the first time
(Please, please, please, let me get what I want - The Smiths)