lunedì 29 agosto 2011

Ultima stanza in fondo a destra

Stò pensando a come arredare questa stanza. Quello che non mancano sono i quadri. Piccoli o grandi, in bianco e nero o a colori, sopra il letto o ad incastro vicino alla finestra.. l'importante è che ci siano.
Settembre è intanto alle porte. Lo si avverte dalla leggera brezza che filtra attraverso la finestra aperta. Sono quasi le 17, e mi ritrovo sdraiata sul letto, con qualche canzone in sottofondo, il pc di fianco a me su cui appuntare pensieri vaganti e la mia maledetta sigaretta che si consuma insieme a questo sole di un'altra estate ormai al termine.
Poi, squilla il telefono. E' incredibile come puntualmente avvenga quando meno ne hai voglia. Al terzo squillo, mi decido ad alzarmi. Afferro il posacenere e lo appoggio sul davanzale con la mezza sigaretta rimasta. Ancora la Telecom. Dopo pochi secondi ringrazio ed attacco. Torno in camera. E lo sguardo finisce sul fumo della sigaretta che si disperde attraverso il vento e va a finire sul primo piano di una musicista jazz, a New York, insieme al suo sassofono. E' vero, c'è solo qualche quadro in questa stanza e, forse, qualche cicca di troppo. Ma in fondo mi piace così. In fondo, io sono questa.







sabato 27 agosto 2011

Me li bevo come un liquore, i trent'anni

Io mi divertivo ad avere trent’anni, io me li bevevo come un liquore i trent’anni. Sono stupendi i trent’anni, ed anche i trentuno, i trentadue, i trentatre, i trentaquattro, i trentacinque! Sono stupendi perche’ sono liberi, ribelli, fuorilegge, perchè è finita l’angoscia dell’attesa, e non è cominciata la malinconia del declino. Perché siamo lucidi, finalmente, a trent’anni! Se siamo religiosi, siamo religiosi convinti; se siamo atei siamo atei convinti. Se siamo dubbiosi, siamo dubbiosi senza vergogna. E non temiamo le beffe dei ragazzi perchè anche noi siamo giovani, non temiamo i rimproveri degli adulti perchè anche noi siamo adulti. Non temiamo il peccato perchè abbiamo capito che il peccato è un punto di vista, non temiamo la disubbidienza perchè abbiamo scoperto che la disubbidienza è nobile. Non temiamo la punizione perchè abbiamo concluso che non c’è nulla di male ad amarci se c’incontriamo, ad abbandonarci se ci perdiamo: i conti non dobbiamo più farli con la maestra di scuola e non dobbiamo ancora farli col prete dell’olio santo. Li facciamo con noi stessi e basta, col nostro dolore da grandi. Siamo un campo di grano maturo a trent’anni, non più acerbi e non ancora secchi: la linfa scorre in noi con la pressione giusta, gonfia di vita. E’ viva ogni nostra gioia, è viva ogni nostra pena, si ride e si piange come non ci riuscirà mai più. Abbiamo raggiunto la cima della montagna e tutto è chiaro là in cima: la strada per cui scenderemo un po’ ansimanti e tuttavia freschi. Non succederà più di sederci nel mezzo a guardare indietro e avanti e meditare sulla nostra fortuna…
(Oriana Fallaci)

venerdì 12 agosto 2011

L'amore va all'aicsevor

Quel che molta gente definisce amare consiste nello scegliere una donna e sposarla. La scelgono, te lo giuro, li ho visti. Come se si potesse scegliere in amore, come se non fosse un fulmine che ti spezza le ossa e ti lascia lungo disteso in mezzo al cortile. Tu dirai che la scelgono perché-la-amano, io invece credo che avvenga tutto all’aicsevor. Beatrice non la si sceglie, Giulietta non la si sceglie. Tu non scegli la pioggia che t’inzupperà le ossa all’uscita di un concerto.
(Julio Cortàzar)