venerdì 26 giugno 2009

Il piacere della fantasia

Circa due anni fa, grazie ad una persona in quel periodo a me molto vicina, ho avuto l'occasione di andare a Roma e più precisamente di visitare una mostra del pittore Rothko.
Non ricordo in quale preciso momento della mia vita sono rimasta affascinata da questo artista, non essendo uno di quei pittori, di cui si è obbligati a studiarne ogni minimo particolare sui libri di scuola.Ricordo solamente lo straordinario senso di pienezza e contemporaneamente di vuoto assoluto che mi ha colto una volta trovatami di fronte ad un suo dipinto.Apparentemente e come spesso sento ripetermi da diverse persone, i suoi possono sembrare quadri totalmente inespressivi, monotoni, vuoti, addirittura insignificanti.
Beh, non sono d'accordo.Ho sempre ritenuto invece che i suoi siano capolavori dotati della straordinaria capacità, dovuta proprio alla loro apparente semplicità, di riuscire ad accompagnarti per mano oltre un percorso tracciato dallo stesso artista per poi permettere a ciascuno di noi di abbandonarsi completamente alla propria libera interpretazione, al proprio istinto, di correre lungo la linea della fantasia.Ed è proprio per questo che potrà esserci colui a cui scenderà una lacrima, colui a cui scapperà magari un sorriso, chi si aggrapperà ad un ricordo, chi ai propri sogni.Come d'altro canto anche chi rimarrà del tutto indifferente.De gustibus, d'altronde.
Resta il fatto che di fronte ad un suo dipinto, fatto esclusivamente di blocchi colorati, mi si è schiuso un mondo davanti ed è questa la cosa straordinaria, permettere all'osservatore di vedere in quella tela tutto ciò che vuole, niente di più e niente di meno.
Amo questo pittore.E amo la sconfinata libertà mentale che offre.

Riscoprirsi

Ci siamo incontrati, conosciuti, amati.
Amati di uno di quegli amori viscerali,
di quegli amori che ti catturano dentro con forza inaudita e non ti abbandonano più.
A volte mi chiedo dove ci porterà tutta questa follia,
ma poco importa, l'importante è essere folli.