martedì 30 novembre 2010

Trascinata via

Cadeva un pò di neve mentre ero seduta nel bar della stazione di Bologna, qualche giorno fa. Una tazza di caffè tra le mani intanto che la gente mi scorreva davanti incessantemente. Ogni tanto buttavo lo sguardo sul borsone lasciato all'entrata, ma ancora più spesso ripensavo alla sera prima. Alle sensazioni incastrate nella pelle, nelle vene, in circolo in ogni angolo del corpo. Alle parole, alle mani che, come in una sorta di danza, non potevano fare a meno di sfiorarsi, alla piazza innevata e deserta ma piena di qualcos'altro. E, totalmente immersa in quella sensazione di infinita bellezza, sono riuscita ad accorgermi che era arrivato il mio treno appena in tempo. Una corsa e un ultimo sorriso dietro a quel finestrino appannato che veniva trascinato via insieme a me.


7 commenti:

Anonimo ha detto...

vediamo se ti ricordi...baudelaire notturno e una sposa femminista indecente...che quadro:)

Ilaria ha detto...

mi sà che ho un vuoto di memoria.. chi sei?

Anonimo ha detto...

hai un vuoto d'anima?:))...tentativi sono antidoti divertenti e inasapore...proviamo??...femminista irrequieta del az.:)))

Ilaria ha detto...

Sono d'accordo sull'irrequietezza ma continua a non venirmi in mente niente.
Mi farebbe piacere sapere chi sei.. senza troppi tentativi però:).

Anonimo ha detto...

arrendevole e supponente...mmm...folly mi deludi:)

Ilaria ha detto...

Folly o Fally? :)

Anonimo ha detto...

fally era...ma visto che niente ti è restato,tutto hai dimenticato,nemmeno m'hai cercato...folly...follia...e fallaci....folly:)))