giovedì 11 ottobre 2012
Sleepless Nights
Se non di una scala all'aperto. O di un balcone.
Di una sigaretta.
Magari di una birra.
E di tutto te stesso a tenerti compagnia.
Insieme al cielo e all'odore acre della pioggia.
Meglio se di notte.
Ho letto, di recente, in un libro che sono le luci degli ultimi piani, accese ancora a tarda notte, a dover colpire. Perchè, quelle, sono le luci di chi resta sveglio, di chi vive, di chi ama, di chi decide di dedicare le ultime ore (le migliori) a se stesso o ad un amore lontano. Di chi si concentra su un vecchio film o su un buon libro. E di chi non smette mai di nutrirsi delle piccole cose.
Chiunque dovrebbe augurarsi di vivere principalmente di notti.
Profonde e insonni notti.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
2 commenti:
Ottima osservazione,tipica dello scrittore.Acuto spirito di osservazione che diventa ispirazione creativa per chi scrive e seduzione per chi legge.La storia dell'umanità poi in generale,conferma la tua osservazione; la notte resta da sempre il momento più fecondo del giorno per creare,immaginare e ritrovare la giusta sintonia con la propria mente.
La notte scioglie le tensioni, libera pensieri ed emozioni e toglie il freno al tuo vero Io.
Credo di aver scritto veramente poco prima delle 23.. :)
Posta un commento