giovedì 3 maggio 2012

Vita da precario

Mc donald's. Ordino il mio panino preferito: hamburger al bacon e si, anche una patatina e una bustina di kechup. Grazie.
E mentre aspetto il tutto, ripenso alla notizia di oggi, arrivata in maniera inaspettata, maldestra, quasi fortuita.
Ad ottobre entrerò, probabilmente, anch'io a far parte di quel maledetto 30% di giovani disoccupati. Senza lavoro, o meglio senza progetti, senza ambizioni, totalmente inermi. Non per volontà loro, sia chiaro.. ma esclusivamente perchè questo è ciò che ci propina lo Stato. Questo e nient'altro.
Che poi a pensarci bene, il lavoro ci sarebbe: tirocini, stage non pagati, part-time sottopagati, contratti a chiamata che non si sa bene come funzionino e l'emigrazione. E non ti rimane che adattarti. E così, ti adatti tu, come tutto ciò che ti circonda, come il tuo stesso modo di vedere la vita. Stabilisci rapporti umani in base al contratto di turno. Rapporti a tempo determinato, figli a progetto, case in affitto, trasferimenti all'estero, nessuna possibilità di coltivare le proprie reali passioni perchè il lavoro oggi c'è, domani chissà. E nessun amico, esclusivamente colleghi.
Sei un essere umano precario e imposti le tue relazioni da precario.
Il risultato non può che esserne una società di schizofrenici. Schizofrenici solitari. E non sognatevi di dire, un giorno, che lavorate alle poste e godete di un contratto a tempo indeterminato. Sareste alquanto poco credibili e il risultato ne sarebbe una risata collettiva.

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