venerdì 4 novembre 2011

Silent street



L' 1.40. Stò guidando verso casa. Anche stasera soliti locali, solite note, solite facce. Ed è bello poi, percorrere una via deserta che ti conduce al di fuori della città e potersi lasciare tutto alle spalle, almeno fino all'indomani. Osservare l'asfalto bagnato e nella luce sottile dei fanali vedere le prime foglie autunnali venirti incontro, roteanti, leggere, quasi indecise. Accendo l'ultima sigaretta della serata. Un occhiata di sbiego al pacchetto. Cavolo, ho fumato più di quanto pensassi! Dentro di me mi dico che da domani cercherò di regolarmi, ma poi sò bene che non lo farò. Ingrano la quarta poi la quinta. Inizia a piovere e la radio, sorprendentemente, trasmette una di quelle canzoni che non ti aspetteresti mai e che sembra andare a braccetto con la strada che, intanto, scivola via sotto di te. Dondolo la testa lentamente. Prima a destra poi a sinistra, a ritmo di musica. Sputo via il fumo. Un tipo in motorino mi guarda. Me ne frego. Aspiro. Di nuovo a destra e poi a sinistra. "Silent street" ed alzo ancora un pò di più il volume.




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