Ci sono tanti modi di viaggiare. E non necessariamente prendendo un aereo. Succede anche dopo aver fatto l'amore. Quando si rimane nel letto, l'uno appiccicato all'altro, sudati, esausti ma felici. E improvvisamente sale la voglia di accendersi una sigaretta. E mettere su un disco, magari di musica classica. Ed è un pò come fare l'amore per la seconda volta...
(Erik Satie - Gymnopédie No.1)
martedì 29 novembre 2011
lunedì 28 novembre 2011
mercoledì 23 novembre 2011
lunedì 21 novembre 2011
27 volte Novembre
27 volte Novembre. Un cappotto più pesante. Una ciuccia di lana. Sciarpa, guanti. A volte rossi, a volte neri, a volte.... Il passo più svelto a causa del freddo. E le vetrine dei negozi che si tingono già dell' atmosfera natalizia. Mi fermo, le osservo e penso che amo questo mese proprio per l'aspettativa che crea. Cammino per le vie del centro, incrocio diversi sguardi e vorrei incrociare il tuo. Decido, poi, di fermarmi nel primo bar che trovo. Dentro è affollatissimo; uomini d'affari che parlano di lavoro, ragazzini che ordinano il primo aperitivo della serata, signore incelofanate nelle loro pellicce che non perdono occasione di sfoggiare tutta la ricchezza posseduta e di parlare di chi non conoscono neanche. Io, invece, opto per un caffè. Doppio.
Novembre, ancora. Ed io sempre la solita. La solita irrequieta. Batto i denti dal freddo, e mi avvolgo di pensieri, ricordi, speranze quasi soffocanti.
I told you
I told you
Everything
Is always
Nothing new
These days
These days are falling
These days are falling
Imagine what to come
Watch them fighting, watch them losing
Watch them without heart
You're not the first one laughing
You're not the first one laughing
(Everything is always - Lali Puna)
Novembre, ancora. Ed io sempre la solita. La solita irrequieta. Batto i denti dal freddo, e mi avvolgo di pensieri, ricordi, speranze quasi soffocanti.
I told you
I told you
Everything
Is always
Nothing new
These days
These days are falling
These days are falling
Imagine what to come
Watch them fighting, watch them losing
Watch them without heart
You're not the first one laughing
You're not the first one laughing
(Everything is always - Lali Puna)
giovedì 10 novembre 2011
Un caffè al vetro, per favore
Poi un giorno ti siedi al tavolino di un bar,
e tutto ti sembra straordinariamente diverso.
" Baby, I need your lovin'
I got to have
all your lovin'
Baby, I need your lovin'
Got
to have all your lovin' "
( Baby I need your loving - Four Tops )
e tutto ti sembra straordinariamente diverso.
" Baby, I need your lovin'
I got to have
all your lovin'
Baby, I need your lovin'
Got
to have all your lovin' "
( Baby I need your loving - Four Tops )
mercoledì 9 novembre 2011
Melodrammatico
“E’ lei che incontri, prima o poi, in autobus, sul treno, sull’aereo, lei a cui non fai caso finché non sei seduto, lei il cui sguardo incroci all’improvviso e arrossisci, ti viene caldo, perché non ci si può innamorare così in fretta, non è così che succede, solo per l’aspetto esteriore, con uno sguardo, ma invece succede e tu sei sull’autobus e pensi che dovresti andare laggiù in fondo, dire qualcosa, pensi, dovresti scendere alla sua stessa fermata, perché non incontrerai mai più una persona più bella di questa. E se solo trovi il coraggio, se adesso dici qualcosa, se scendi insieme a lei, vai da lei, l’abbracci, allora forse, forse o di sicuro, avrai incontrato l’unica persona nell’universo che può fare di te l’essere più felice che sia mai esistito. Invece non lo fai. Non scendi quasi mai alla stessa fermata. Non ti alzi nell’autobus per dirle o dirgli qualcosa. Rimanete seduti, vi guardate o distogliete lo sguardo, fino a che uno di voi due non scende e qualche ora dopo hai già dimenticato tutto, fino a un mattino di dieci, vent’anni dopo, quando di colpo senti di nuovo la stessa fitta, te la rivedi davanti e sai che quel giorno dovevi cogliere la palla al balzo, dire qualcosa. Non l’hai fatto, e l’unica cosa che ti rimane è la certezza che almeno una volta, per un istante nella vita sei stato amato così, senza riserve, senza pretese. Un solo istante, come schioccare due dita. Melodrammatico.”
(Johan Harstad)
(Johan Harstad)
martedì 8 novembre 2011
venerdì 4 novembre 2011
Silent street
L' 1.40. Stò guidando verso casa. Anche stasera soliti locali, solite note, solite facce. Ed è bello poi, percorrere una via deserta che ti conduce al di fuori della città e potersi lasciare tutto alle spalle, almeno fino all'indomani. Osservare l'asfalto bagnato e nella luce sottile dei fanali vedere le prime foglie autunnali venirti incontro, roteanti, leggere, quasi indecise. Accendo l'ultima sigaretta della serata. Un occhiata di sbiego al pacchetto. Cavolo, ho fumato più di quanto pensassi! Dentro di me mi dico che da domani cercherò di regolarmi, ma poi sò bene che non lo farò. Ingrano la quarta poi la quinta. Inizia a piovere e la radio, sorprendentemente, trasmette una di quelle canzoni che non ti aspetteresti mai e che sembra andare a braccetto con la strada che, intanto, scivola via sotto di te. Dondolo la testa lentamente. Prima a destra poi a sinistra, a ritmo di musica. Sputo via il fumo. Un tipo in motorino mi guarda. Me ne frego. Aspiro. Di nuovo a destra e poi a sinistra. "Silent street" ed alzo ancora un pò di più il volume.
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