Settembre è intanto alle porte. Lo si avverte dalla leggera brezza che filtra attraverso la finestra aperta. Sono quasi le 17, e mi ritrovo sdraiata sul letto, con qualche canzone in sottofondo, il pc di fianco a me su cui appuntare pensieri vaganti e la mia maledetta sigaretta che si consuma insieme a questo sole di un'altra estate ormai al termine.
Poi, squilla il telefono. E' incredibile come puntualmente avvenga quando meno ne hai voglia. Al terzo squillo, mi decido ad alzarmi. Afferro il posacenere e lo appoggio sul davanzale con la mezza sigaretta rimasta. Ancora la Telecom. Dopo pochi secondi ringrazio ed attacco. Torno in camera. E lo sguardo finisce sul fumo della sigaretta che si disperde attraverso il vento e va a finire sul primo piano di una musicista jazz, a New York, insieme al suo sassofono. E' vero, c'è solo qualche quadro in questa stanza e, forse, qualche cicca di troppo. Ma in fondo mi piace così. In fondo, io sono questa.