Mi sono sempre piaciuti questi luoghi non luoghi. Del resto non mi è mai capitato di salire su una metro e di non perdermi in qualcuno. Come quella ragazza indonesiana che si è seduta davanti a me la mattina del 1 Gennaio. Erano le 11 circa ed ero diretta a Portobello, mentre lei rientrava da chissà quale serata. Indossava un paio di sandali alti, un lungo vestito turchese, ed era di una bellezza travolgente in quel sorriso che la ricopriva. Accanto a lei, invece, un ragazzo ancora in abito da lavoro avvolto nel suo sonno. Oppure, ricordo con piacere quel violinista Ungherese vestito da cow-boy, che ogni giorno incrociavo alla solita fermata, e che regalava un inchino ad ogni signora.
Amo questi posti perchè c'è sempre un'occasione in cui rispecchiarsi. C'è chi sorride, chi è indifferente, chi ha perso ogni speranza, chi è di fretta e chi indossa le cuffie e si estranea per un momento. Chi legge, chi ha con sé la sua chitarra e chi, come te, incrocia il tuo sguardo con la stessa curiosità che ti accompagna. E, allora sorridi, ti rilassi, e pensi che in fondo la vita è bella proprio per queste piccolezze.


Nessun commento:
Posta un commento