E' la prima volta che vengo in una metropoli per conto mio. Sono eccitata. Mi sento come quando a quattordici anni, d'estate, prendevo il treno e andavo a Venezia da sola, per passare il pomeriggio in giro per calli e negozi, curiosa del movimento che sentivo intorno, diverso dalla quiete noiosa della mia città.
Ho vent'anni e non soffro ancora d'ansia. Anzi. Posso viaggiare fino a Napoli in autostop o dormire tutta la notte sul pavimento di un treno senza stancarmi e senza sentirmi mai fuori posto.
Sono a disagio solo con i conoscenti, mai con gli sconosciuti. Deve essere questa la gioventù.(..)
Dopo quattro giorni a Londra ho già trovato casa e lavoro, ora voglio usare il tempo che mi rimane prima di iniziare a lavorare per conoscere la città.
Comincio dai musei, così belli che mi fanno piangere. Una sera, all'uscita della Tate Gallery, scrivo una poesia intitolata: "Sei di sera, occhi lucenti appoggiati ad una sponda del Thames". La bellezza di Londra è struggente. Vago per le strade affamata di gallerie, teatri, negozi, bramosa di integrarmi il più in fretta possibile. Ecco cosa mi mancava a Verona, ecco come voglio vivere: senza nessuno che mi conosca e con tanti cinema tra cui scegliere, quartieri da scoprire, parchi, locali, persone di ogni parte del mondo da conoscere.
(Daria Bignardi - Un karma pesante)
(Londra 2010-2011)
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