Era una mattina di fine giugno, se ricordo bene. Camminavamo per queste stesse strade vissute, l'uno di fianco all'altra, senza sfiorarci, solo parlando. Tu delle tue infinite preoccupazioni ed io, come al mio solito, che cercavo di alleviare i tuoi pensieri.
L'aria era afosa e la zona deserta, ma da qualche parte, in qualche via poco distante, si sentiva risuonare "Stay" di Jackson Browne.
Così all'improvviso, canticchiando, ti sei voltato e senza dire niente mi hai sorriso.
E la mia estate ha avuto inizio proprio da lì.
Da quel disegno perfetto sul tuo viso.
(Jackson Browne - Stay)
venerdì 28 gennaio 2011
mercoledì 19 gennaio 2011
Am I underground or am I in between?
Lucy's underground
She's got a mouth to feed
Am I underground
Or am I in between
Lucy's underground
She's got a mouth to feed
Am I underground
Or am I in too deep
Show me love
Who's got your hand on the button of
Showin' love
You've got your hand on the button of
Lucy's underground
She's never coming back
Am I still alive
Or has the life gone bad
Take me underground
Take me all the way
And bring me to the fire
Throw me into the flames
So show me love
Who's got your hand on the button of
Showin' love
You've got your hand on the button of
I would rather die
I would rather die
Than to be with you
(Phantogram - When I'm small)
martedì 18 gennaio 2011
Si consuma piano l'ultima sigaretta
lunedì 17 gennaio 2011
Sei di sera, occhi lucenti appoggiati ad una sponda del Thames
E' la prima volta che vengo in una metropoli per conto mio. Sono eccitata. Mi sento come quando a quattordici anni, d'estate, prendevo il treno e andavo a Venezia da sola, per passare il pomeriggio in giro per calli e negozi, curiosa del movimento che sentivo intorno, diverso dalla quiete noiosa della mia città.
Ho vent'anni e non soffro ancora d'ansia. Anzi. Posso viaggiare fino a Napoli in autostop o dormire tutta la notte sul pavimento di un treno senza stancarmi e senza sentirmi mai fuori posto.
Sono a disagio solo con i conoscenti, mai con gli sconosciuti. Deve essere questa la gioventù.(..)
Dopo quattro giorni a Londra ho già trovato casa e lavoro, ora voglio usare il tempo che mi rimane prima di iniziare a lavorare per conoscere la città.
Comincio dai musei, così belli che mi fanno piangere. Una sera, all'uscita della Tate Gallery, scrivo una poesia intitolata: "Sei di sera, occhi lucenti appoggiati ad una sponda del Thames". La bellezza di Londra è struggente. Vago per le strade affamata di gallerie, teatri, negozi, bramosa di integrarmi il più in fretta possibile. Ecco cosa mi mancava a Verona, ecco come voglio vivere: senza nessuno che mi conosca e con tanti cinema tra cui scegliere, quartieri da scoprire, parchi, locali, persone di ogni parte del mondo da conoscere.
(Daria Bignardi - Un karma pesante)
(Londra 2010-2011)
Ho vent'anni e non soffro ancora d'ansia. Anzi. Posso viaggiare fino a Napoli in autostop o dormire tutta la notte sul pavimento di un treno senza stancarmi e senza sentirmi mai fuori posto.
Sono a disagio solo con i conoscenti, mai con gli sconosciuti. Deve essere questa la gioventù.(..)
Dopo quattro giorni a Londra ho già trovato casa e lavoro, ora voglio usare il tempo che mi rimane prima di iniziare a lavorare per conoscere la città.
Comincio dai musei, così belli che mi fanno piangere. Una sera, all'uscita della Tate Gallery, scrivo una poesia intitolata: "Sei di sera, occhi lucenti appoggiati ad una sponda del Thames". La bellezza di Londra è struggente. Vago per le strade affamata di gallerie, teatri, negozi, bramosa di integrarmi il più in fretta possibile. Ecco cosa mi mancava a Verona, ecco come voglio vivere: senza nessuno che mi conosca e con tanti cinema tra cui scegliere, quartieri da scoprire, parchi, locali, persone di ogni parte del mondo da conoscere.
(Daria Bignardi - Un karma pesante)
(Londra 2010-2011)
venerdì 7 gennaio 2011
Tre giorni come farfalle
Vorrei quasi che fossimo farfalle e vivessimo appena tre giorni d'estate, tre giorni così con te li colmerei di tali delizie che cinquant'anni comuni non potrebbero mai contenere.
(John Keats)
(John Keats)
mercoledì 5 gennaio 2011
E tutto si veste di bianco. Anche i pensieri
Proseguo, tra bocche parlanti e occhi curiosi, per queste strade ricche di facce, di qualche albero ormai spoglio, di riflessi di un sole appena acceso e di piccoli oggetti in vendita. Cammino, assaporando la libertà e i fiocchi di neve che intanto scendono lenti ma costanti, vestendo di bianco ogni particolare. Vestendo di bianco le vie percorse dai miei pensieri che giungono fino a te, alle sere antiche e alla musica lontana.
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