Era d'estate.
Quando mi ritrovai a navigare in un buio penetrante.
Tra stelle sperse e purpuree farfalle.
Ogni battito di ali sulla mia pelle.
Me ne andavo così,
tra i riflessi argentei di una luna possente,
e tra venti, tessitori di melodie inebrianti.
Correva quella bambina ormai svanita.
Correva in quello spazio alienante.
Poi, come un nemico silenzioso
che sopraggiunge alle spalle per scagliare il colpo finale,
tutto d'un tratto, il risveglio.
Rileggendomi, non ne sono molto convinta.
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