giovedì 28 gennaio 2010

Sempre..

"Come tanti altri, sono uno che senza tanti pregiudizi, senza paura del nuovo o del ridicolo, cerca."
(Tiziano Terzani - Un altro giro di giostra)


lunedì 25 gennaio 2010

Nazim Hikmet : Nella casa addormentata

Nella casa addormentata in quest’alba
la luce che si muove al secondo piano
è una stella rimasta lassù

sono sceso senza rumore
per la scala
sono andato attraverso il giardino
fino al bosco di faggi

nella freschezza calma di quest’alba
negli alberi la tenerezza
di una giovane madre
e a passi lenti sul ponte di pietra
la partenza.

sabato 16 gennaio 2010

Istanti
















Quando qualsiasi parola, risulterebbe superflua.

mercoledì 13 gennaio 2010

"A" fugace

"La A di Amore è una lettera con fianco di ascesa rapido e con supremo culmine.Al picco dell'unico vertice segue precipitosa la discesa e si ritorna a terra.Strada di andata e di ritorno sono congiunte al mezzo da una breve scorciatoia che ti risparmia strepiti e dolori ma ti priva della vetta.


Se ti siedi sopra ti pungi il sedere,se solo ti appoggi resti obliquo.Dunque non è un piedistallo nè un luogo di ristoro per indecisi, può darsi sia solo una toccata e fuga al paradiso."
(Stefania Piloni-Prima di questo letto)


martedì 12 gennaio 2010

Non c'è bisogno di titoli


"Non ho bisogno di denaro.
Ho bisogno di sentimenti.
Di parole.Di parole scelte sapientemente.
Di fiori detti pensieri.
Di rose dette presenze.
Di sogni che abitino gli alberi.
Di canzoni che facciano danzare le statue.
Di stelle che mormorino all'orecchio degli amanti.

Ho bisogno di Poesia.
Questa magia che brucia la pesantezza delle parole,che risveglia le emozioni e dà colori nuovi".
(Non ho bisogno di denaro-Alda Merini)

sabato 9 gennaio 2010

Bob Dylan-Lay Lady Lay




Lay, lady, lay, lay across my big brass bed
Lay, lady, lay, lay across my big brass bed
Whatever colors you have in your mind
I'll show them to you and you'll see them shine

Lay, lady, lay, lay across my big brass bed
Stay, lady, stay, stay with your man awhile
Until the break of day, let me see you make him smile
His clothes are dirty but his hands are clean
And you're the best thing that he's ever seen

Stay, lady, stay, stay with your man awhile
Why wait any longer for the world to begin
You can have your cake and eat it too
Why wait any longer for the one you love
When he's standing in front of you

Lay, lady, lay, lay across my big brass bed
Stay, lady, stay, stay while the night is still ahead
I long to see you in the morning light
I long to reach for you in the night
Stay, lady, stay, stay while the night is still ahead

mercoledì 6 gennaio 2010

Svariati ricordi, ricordi svariati

C'è odore di umido in questa stanza, di pagine dimenticate, di fotografie in un cassetto, di vecchi ricordi da rispolverare. Di muffins appena sfornati e della moquette marrone di quel locale in centro che mi piacque tanto. Ricordo quella sera a San Francisco in un elegante ristorante dove servivano solo sushi, la passeggiata in bicicletta a Santa Monica, e la sera in quel luna park sul pontile. Solo noi tre e l'oceano sotto i nostri piedi. Mi tornano alla mente le risate, la curiosità, la spensieratezza, il terrore e lo spavento credendo di aver perso mia sorella in uno dei tanti centri commerciali della metropoli, e il sollievo subito dopo, quando mi abbracciò alle spalle. Ho scavate nella memoria svariate immagini e particolari di quello come di ogni viaggio successivo che a volte, come se stessi guardando delle vecchie diapositive in bianco e nero, riaffiorano inaspettatamente. Ricordo così gli sguardi, le mani, la frase scritta su un malconcio pezzo di carta dalle dita tremanti di un clochard, probabilmente a causa del troppo freddo. I quadri che più mi hanno colpito in un qualunque locale dove mi sia fermata a mangiare un panino o a bere un veloce caffè magari, i colori delle pareti, l'eterna distesa ed il carismatico azzurro dell'oceano pacifico che in lontananza pareva unirsi in una lieve danza con il cielo sopra di sè, gli occhi di chi andava a lavoro e di chi invece aveva perso ogni speranza, nella loro paurosa, disarmante diversità.
E nonostante stanotte, a distanza di anni, mi ritrovi quà nella mia stanza, se mi soffermo un attimo, è come se sentissi ancora vivo l'odore di menta e di ginepro, di cavalcate al tramonto e di pesci tutti intorno a me.
E allora al prossimo viaggio, compagna nostalgia.



Quanto poco impiega a nascere, la nostalgia. Un attimo, e già scorre come una goccia in bilico su un petalo di rosa, vaporizzando nel cielo il click metallico di un ricordo così vivo che oggi era domani quando non era ancora ieri, ieri.

domenica 3 gennaio 2010

Domando e mi rispondo

Non mi và di scrivere grandi cose, non stasera almeno. Sono le tre e nonostante domani sia l'unico giorno libero che ho all'interno della settimana, stronza come mi ritrovo, sto già crollando su questa tastiera. Avrei intenzione di scrivere semplicemente la prima cosa che mi passa per la testa, stanotte, come cinque giorni fa, come esattamente anche dieci anni fa, da quando da bambina mi sporsi dalla porta di camera e vidi mancare qualcosa; quel qualcosa o meglio quel qualcuno di cui non avevo mai pensato di poterne fare a meno. Fino a quel momento per lo meno. Da lì salutai i miei sogni, i miei capricci, i miei vizi. Fui catapultata con velocità immensa in quella fase di vita in cui mi trovo tuttora e di cui, adesso, posso ritenermi fiera di farne parte. Parlando appunto con un amico, qualche giorno fa, concordavamo sul fatto che non ci sia soddisfazione maggiore del sapersela cavare da soli, in ogni luogo e in ogni circostanza, per quanto la cosa talvolta possa dimostrarsi ardua da portare avanti.
E così, eccomi quà; più proiettata sui 26 che i 25, con la mia solita faccia da culo, i capelli che hanno rinunciato a trovare poso, o meglio c'ho rinunciato io per loro, e fresca di una seconda iscrizione universitaria, dopo una carriera stroncata subito in partenza alla facoltà di giurisprudenza. Nonostante svariati tentativi e alcuni esami superati, capii fin da subito, o per lo meno non appena mi resi conto che avrei dovuto imparare a memoria più numeri lì che ad una qualunque facoltà scientifica, che non era assolutamente la scelta più congeniale al mio modo di essere e al futuro che avrei voluto. Ed oltre a ciò, eccomi anche con il mio lavoro, grazie al quale posso permettermi di coltivare le mie reali passioni. Quelle piccole cose in grado di farmi sentire viva, di farmi vibrare il cuore e l'anima. Sono le più fugaci, quelle a cui dedico meno tempo, ma di sicuro le più indispensabili.
Facendola breve, e tornando in realtà a quell'unica frase che avrei voluto postare stasera, mi viene da pormi una domanda e di rispondermi anche.
La vita, in fondo che cos'è? Mi vien da dire un'immensa, illusoria cazzata da prendere con filosofia. Estrema filosofia.
I miei complimenti a chi ci riesce.