E, tra tante cose, ci sono poi quelle persone e quegli angoli di vita che ti porterai sempre dietro, e che non la finiranno mai di strapparti sorrisi.
Domenica, ore 21, destinazione Parma, e un treno quasi completamente vuoto. In quel vagone soltanto due ragazzi ed io, totalmente assorta in pensieri che si dissolvevano attraverso un panorama illuminato solo a metà. Poi così dal niente o meglio per una banale informazione sul tragitto, ho iniziato a parlare con uno di loro, ed ecco che il viaggio si è trasformato in un qualcosa di molto più piacevole e addirittura breve. Una volta scesi a destinazione, lui diretto poi verso Sud, io a qualche fermata da lì, abbiamo deciso di accompagnarci a vicenda a prendere qualcosa da mangiare e a comprare le sigarette. Così, come se ci conoscessimo da una vita. Senza secondi fini, senza troppe parole nè spiegazioni. Semplicemente perchè ci andava. Semplicemente, perchè in quello stesso momento, il caso aveva voluto che ci ritrovassimo soli, in quell'angolino di mondo. Poco dopo ci siamo avviati verso il mio binario. Il treno è arrivato puntuale e si è fermato qualche metro avanti a me. Ho preso così il mio borsone e ho iniziato a correre, ma prima non ho potuto fare a meno di voltarmi un'ultima volta verso quel veloce compagno di viaggio. Ci siamo sorrisi, salutati con un cenno della mano e prima che si allontanasse, gli ho gridato un grazie e dentro di me, un addio.
Questo, uno di quei momenti che mi accompagnerà ogni volta che con la mente tornerò a quella notte di un fine Dicembre qualunque. Del resto, capitano cose belle proprio quando non lo diresti mai.
lunedì 27 dicembre 2010
domenica 26 dicembre 2010
Curiosi di professione
Oh, io sono un mezzo fallito. Il poco che so lo devo al mio professore, Albert Sorel.
“Cosa vuol diventare?”, mi domandò.
“Diplomatico.”
“Ha una grossa fortuna?” “No.”
“Può con qualche apparenza di legittimità aggiungere al suo cognome un nome celebre?” “No.”
“E allora rinunci alla diplomazia.”
“Ma allora cosa posso fare?”
“Il curioso.” “Non è un mestiere.”
“Non è ancora un mestiere. Viaggi, scriva, traduca, impari a vivere dovunque, e cominci subito. L’avvenire è dei curiosi di professione.”
(Jules e Jim - Francois Truffaut)
“Cosa vuol diventare?”, mi domandò.
“Diplomatico.”
“Ha una grossa fortuna?” “No.”
“Può con qualche apparenza di legittimità aggiungere al suo cognome un nome celebre?” “No.”
“E allora rinunci alla diplomazia.”
“Ma allora cosa posso fare?”
“Il curioso.” “Non è un mestiere.”
“Non è ancora un mestiere. Viaggi, scriva, traduca, impari a vivere dovunque, e cominci subito. L’avvenire è dei curiosi di professione.”
(Jules e Jim - Francois Truffaut)
domenica 19 dicembre 2010
giovedì 9 dicembre 2010
Le sorti diverse che si mischiano nel sangue
"Quelli come te, che hanno due sangui diversi nelle vene, non trovano mai riposo né contentezza; e mentre sono là, vorrebbero trovarsi qua, e appena tornati qua, subito hanno voglia di scappar via. Tu te ne andrai da un luogo all’altro, come se fuggissi di prigione, o corressi in cerca di qualcuno; ma in realtà inseguirai soltanto le sorti diverse che si mischiano nel tuo sangue, perché il tuo sangue è come un animale doppio, è come un cavallo grifone, come una sirena. E potrai anche trovare qualche compagnia di tuo gusto, fra tanta gente che s’incontra al mondo; però, molto spesso, te ne starai solo. Un sangue-misto di rado si trova contento in compagnia: c’è sempre qualcosa che gli fa ombra, ma in realtà è lui che si fa ombra da se stesso, come il ladro e il tesoro, che si fanno ombra uno con l’altro."
(Elsa Morante - L’isola di Arturo)
Quanta verità in poche parole.
(Elsa Morante - L’isola di Arturo)
Quanta verità in poche parole.
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